Gli elementi dell'allattamento artificiale

Osservando la pratica dell'allattamento artificiale notiamo che in esso rientrano 2 elementi:


Uno strumento (il biberon)

L'alimento (il latte artificiale)



Per quanto riguarda il biberon è un contenitore cilindrico composto da 2 pezzi distinti:
  • il contenitore, di solito in plastica o in vetro
  • la "tettarella", in silicone o caucciù, che imita il capezzolo naturale, e diverso in forma e grandezza del foro in base alle esigenze. Viene avvitata al contenitore attraverso una ghiera in plastica.
Il suo uso risale alla Magna Grecia, dove ne sono stati rinvenuti alcuni esemplari. Veniva chiamato "guttus tintinnabula" in quanto svolgeva il doppio uso di biberon (Guttus) e di gioco (Tintinnabula).


Il latte artificiale è invece un derivato del latte indicato per neonati o intolleranti al lattosio. Esso si presenta in 2 forme, non differenti tra loro:
  • liquido, già pronto all'uso, sterile, ma la conservazione è minima (tra le 24/48 ore) e il costo elevato
  • in polvere, occorre mescolarlo con dell'acqua oligominerale calda per prepararlo, ma non essendo sterile lo rende più soggetto a batteri.
Entrambi sono validi sostituti del latte naturale, non lo replicano precisamente, ma la loro formulazione lo rende più adeguato ai bisogni nutrizionali del neonato, soprattutto rispetto al latte di mucca o capra.

Il latte artificiale si ottiene tramite disidratazione per mezzo del calore.

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